Il 2019 è stato il mio ventesimo anno in Kenya.
A fine gennaio sono partita di nuovo con le mie due compagne di avventura, Silvia e Gabriella.
Avevamo programmato una serie intensa di eventi con le suore già dall’Italia, e subito dopo il nostro arrivo abbiamo inaugurato la scuola nella baraccopoli di Mukuru, progetto finanziato da Silvia e dedicato alla memoria di sua madre.
La gioia nel vedere finalmente i bimbi in un ambiente decoroso e spazioso, dove possono studiare e crescere sotto la guida delle nostre infaticabili suore, è stata ed è immensa. Una grande festa con canti e ringraziamenti ha animato la mattinata dell’inaugurazione e il pomeriggio ci siamo messe subito in viaggio per la nostra missione a Ndaragwa, dove siamo arrivate la sera, molto stanche e con il sole ormai tramontato. Nonostante fosse buio i bambini erano tutti in attesa del nostro arrivo e appena scese dal pulmino ci hanno accolto grida di gioia, abbracci, fiori e baci per tutti! Dal giorno seguente ci siamo attivate per andare a fare acquisti, nel centro avevano bisogno di tante cose. Dal riso, allo zucchero, olio, porridge (alimento molto usato perché fonte di ferro), detersivi… Grazie alle donazioni dei benefattori abbiamo potuto fare un po’ di provviste per i nostri bambini.
Gabriella, la nostra amica di Napoli, si è dedicata insieme a Sr.Mary alla scelta dei libri per realizzare una biblioteca utile a soddisfare i bisogni dei bimbi e a supportarli nello studio. Iniziativa graditissima dalle suore e da tutti i presenti.
Abbiamo mandato due dei nostri ragazzi più meritevoli a continuare gli studi nella nuova scuola di Ol Kalou.
Il sesto giorno abbiamo progettato di andare a trovare e visitare la nuova struttura, salutare Sr.Stefana e fare delle foto da mandare alla benefattrice che sostiene i ragazzi, la signora Adriana, anche lei di Napoli. E’ importante per chi sostiene questi giovani vederli così felici, in una realtà molto bella e, altrimenti, insperata per loro.
Il viaggio è ripreso verso l’ospedale di Kinangop, dove operano i medici Italiani e dove avremmo concluso l’itinerario del giorno nel vicino centro dove le nostre suore, le Piccole Figlie di S.Giuseppe, hanno il noviziato e la mia amica Sr.Margareth ci attendeva con grande gioia.
Purtroppo il tragitto è stato interrotto, la macchina su cui viaggiavamo ha preso un grande dosso e io, seduta su uno dei rigidi sedili posteriori, ho risentito del forte impatto, che ha causato un rimbalzo violento e mi ha provocato la frattura di una vertebra. Che dire… in quel momento si è oscurato il mondo!
Grazie a Dio tutto è andato per il meglio, si sono attivati tutti nel soccorso, i medici italiani che erano li, l’assicurazione medica, le suore, che mi sono state vicino con grande amore.
Nonostante il dolore alla schiena siamo riusciti a organizzare anche l’inaugurazione del terreno acquistato per la coltivazione, dove abbiamo realizzato il pozzo e la casetta che ospita la famiglia che se ne prende cura. Le suore hanno organizzato una giornata bellissima, tutto come lo desideravamo. Abbiamo messo la targa sulla casa a testimonianza della donazione della onlus. Per portare tutti i bambini sul posto abbiamo preso due pulmini in affitto, oltre al nostro. Per loro era la prima volta in quel luogo!
Dopo questa ultima memorabile giornata, mi sono dovuta forzatamente mettere a riposo. Quest’anno ho sperimentato anche lo spostamento in ambulanza, da dove mi trovavo all’ospedale di Nairobi e dopo una settimana, il 21 febbraio, sono rientrata anticipatamente a casa.
Il mio ritorno in Italia era previsto il 6 marzo.
Prima di ripartire ho lasciato la somma necessaria alle suore per acquistare scarpe e divise nuove per tutti gli 80 bambini del centro e frutta per tutto l’anno. Con i nostri fondi è stato possibile fare anche questo.
Abbiamo inoltre iniziato a sostenere un nostro “ex-bambino”, ormai diventato un ragazzo, che studia per diventare sacerdote e che mi ha chiesto aiuto; noi siamo la sua famiglia, appena possibile invierò la prima rata per le sue spese personali.
Siamo in attesa di sapere i costi per aiutare un altro ragazzo che andrà a studiare scienze infermieristiche, ancora non sappiamo quali spese dovrà sostenere, ma abbiamo promesso il nostro aiuto anche a lui.
Quest’anno è andata in un modo un po’ diverso rispetto agli anni precedenti, del resto gli imprevisti possono succedere ovunque.
La schiena guarirà e finché Dio lo vorrà, continuerò questo cammino. Confido sempre nell’aiuto di tante persone generose, che contribuiscono con leadozioni a distanza, ne abbiamo tanto bisogno. E ricordiamoci sempre che fare il bene, fa bene!
Anche quando succedono spiacevoli imprevisti.
Un abbraccio a tutti,
Gabriella Di Felice